Melatonina: scopriamo di più

Melatonina, mantenere la salute

Ricerche sulla melatonina

Sono stati necessari cinquant’anni di ricerche e sperimentazioni, pubblicate sulle più prestigiose riviste scientifiche internazionali, per comprendere come la melatonina esogena riesca a indurre il messaggio del picco melatonico giovanile notturno prodotto dalla ghiandola pineale. Quello che è emerso in più occasioni è come la melatonina svolga un ruolo fondamentale nel sostenere l’equilibrio ormonale, e la ciclicità dei ritmi circadiani, fondamentali per la salute.

sincronizzazione e salute

Ormoni e ritmi circadiani

Gli ormoni e tutte le cellule del corpo, seguono strettamente la ciclicità diurna e notturna (ritmi circadiani), i cicli solari e lunari, e i cicli stagionali (in particolare la luce e la temperatura). Una ritmicità che è alla base della salute. L’invecchiamento è parte del processo evolutivo della vita, un programma, come la crescita e la fertilità, legato al patrimonio genetico della specie e dell’individuo. Tale programma si esprime tramite il progressivo decadimento dei cicli ormonali. Infatti l’invecchiamento è dovuto anche alla rottura della relazione sincronica tra i ritmi circadiani e ormonali.

Melatonina e ghiandola pineale
Storia di una relazione

Una relazione, questa, che viene regolata dalle strutture del sistema nervoso facenti parte del circuito cerebrale pineale-ipotalamo-ipofisi, che integra e sincronizza i cicli notte-giorno della sintesi e secrezione di tutti gli ormoni. L’invecchiamento dell’uomo è dunque legato certamente a un programma genetico, ma l’espressione di questo programma è proprio la periodicità circadiana del sistema ormonale detto anche “neuroendocrino”.
A loro volta i cicli e ritmi ormonali del giorno e della notte sono sotto stretto controllo degli impulsi della ghiandola pineale, che integra e rispedisce i messaggi alle ghiandole endocrine.

L’epifisi regola la sintesi e la secrezione ciclica degli ormoni

La ghiandola pineale (o epifisi) produce la melatonina, e invecchiando ne produce sempre di meno. È infatti durante l’infanzia che la produzione di melatonina raggiunge il suo picco massimo, e subisce un crollo in corrispondenza dell’inizio della pubertà.
In seguito comincia a calare lentamente e intorno agli 80 anni il livello di melatonina presente nel corpo di una persona altrimenti sana è meno della metà di quello di un individuo giovane.
L’appiattimento fino alla scomparsa del picco notturno di melatonina, oltre alla costante diminuzione dei livelli dello zinco nel sangue con l’avanzamento dell’età, sono i segnali precisi dell’invecchiamento dell’organismo e del decadimento del controllo ormonale delle nostre funzioni essenziali, tra cui il sonno, la forza fisica, l’adattamento alla temperatura, il vigore sessuale, e la resistenza alle infezioni.

Melatonina e invecchiamento

sincronizzazione e salute

È risultato evidente come si possa prevenire questo andamento mediante la somministrazione di un’idonea formulazione di melatonina, in grado di indurre il messaggio del picco notturno della melatonina che si riscontra in giovane età. La melatonina protegge la pineale dall’invecchiamento.
Questo aiuta la ghiandola pineale, e pertanto anche la persona, a riacquisire quello status giovanile che è fondamentale per conservare i ritmi biologici che controllano ormoni e immunità. Allo stesso modo aiuta a ripristinare la sincronizzazione circadiana (ciclicità fisiologica) dell’intero sistema ormonale, che regola strettamente le funzioni metaboliche ed immunologiche naturali, e favorirà di conseguenza la normalizzazione di tutte le funzioni immunologiche, metaboliche ed endocrine, riducendo fattori di rischio di malattia, spesso causate da desincronizzazione dell’organismo.
Poiché l’epifisi produce melatonina solo di notte, somministrando un’adeguata formulazione di melatonina di sera la ghiandola pineale non deve più produrre melatonina attraverso un processo di sintesi molto complesso e usurante ma potrà mettersi a riposo e dedicarsi agli altri suoi preziosi compiti. In questo modo si aiuta a mantenere e proteggere l’integrità della funzione della ghiandola pineale e conseguentemente a ricostituire la normalità di tutti i ritmi ormonali oltre a rallentare l’invecchiamento (che è certamente un chiaro processo programmato geneticamente nel cervello, ma che si manifesta tramite la regolazione ormonale).
Quindi, se c’è una destrutturazione dei ritmi biologici del corpo, l’assunzione dell’appropriata formulazione di melatonina aiuta a ristabilire la normalità dell’orologio biologico interno.

Il picco notturno giovanile

Avendo riscontrato personalmente come fosse possibile emulare il messaggio del picco notturno fisiologico tipico della giovane età, il professor Walter Pierpaoli concentrò le sue ricerche su come aiutare la ghiandola pineale a rigenerarsi e a conservare condizioni giovanili, rimanendo in grado di produrre molecole che regolano l’intero sistema ormonale.
Molte delle ricerche condotte negli anni hanno come obiettivo la conservazione della salute nella longevità, attraverso il mantenimento della sincronizzazione circadiana (ciclicità fisiologica dei ritmi biologici che controllano ormoni e immunità) del sistema neuroendocrino che regola le funzioni metaboliche e immunologiche naturali.
Questo perché il raggiungimento di questo obiettivo è fondamentale al mantenimento dell’efficienza di tutte le funzioni endocrine, immunologiche, e metaboliche.
Diverse ricerche hanno evidenziato effetti positivi, correlati all’integrazione esogena di melatonina, su depressione e umore, sulla salute del sistema immunitario, sulla funzionalità tiroidea, sulla salute dell’occhio e su menopausa e fertilità.
Molti sono gli studi che confermano evidenti miglioramenti su un numero decisamente ampio di patologie: dall’Alzheimer, alla sindrome metabolica X; dall’epatite all’arteriosclerosi; dalle malattie autoimmuni all’ipertensione, e molte altre.
Per questo, l’esigenza di dedicarsi allo studio di una corretta formulazione di melatonina ha assunto un ruolo primario nella ricerca del professor Pierpaoli.
Non tutte le melatonine sono infatti in grado di riprodurre il picco di rilascio di Melatonina tra l’una e le tre del mattino, ovvero, nella stessa fascia oraria in cui è prodotto dalla ghiandola pineale giovane, che induce il messaggio del picco notturno fisiologico giovanile.

Le osservazioni condotte sul ruolo dello zinco e del selenio

È stato osservato, nel corso delle varie indagini scientifiche, che lo Zinco può aiutare a correggere l’immunodepressione generata dall’invecchiamento e altre alterazioni ormonali e metaboliche tipiche della vecchiaia. Inoltre, con l’avanzare dell’età, lo Zinco non viene assorbito a sufficienza dall’intestino e la sua carenza costituisce un sicuro indice della senescenza (gli anziani presentano livelli di Zinco molto bassi). Per questo è utile che venga integrato, per evitare alterazione dell’immunità.
Il selenio è un minerale indispensabile per il nostro organismo. Oltre a proteggere le cellule dallo stress ossidativo, e a favorire la normale funzione tiroidea, il selenio è alleato del sistema immunitario. Il suo ruolo è determinante nella reazione enzimatica responsabile della sintesi del glutatione, una molecola che protegge il corpo dai danni ossidativi.
Zinco e Selenio sono due molecole che cooperano e agiscono in sinergia con la Melatonina, nella regolazione e sincronizzazione delle funzioni ormonali, metaboliche e immunitarie, che si sono alterate nel corso dell’invecchiamento.
È stato osservato che queste molecole agiscono in maniera combinata a favore della sincronizzazione dell’orologio biologico interno, per il mantenimento e protezione dell’integrità funzionale della ghiandola Pineale. Coadiuvando la sincronizzazione dell’intero sistema dei ritmi biologici ed ormonali,sostengono il recupero e la conservazione delle condizioni giovanili dell’organismo.
La sinergia tra Zinco, Selenio e Melatonina aiuta a regolarizzare il ritmo sonno veglia, riducendo la latenza del sonno e dell’addormentamento; contribuisce al ripristino dell’allineamento crono biologico del sonno con l’orologio biologico interno, e è di aiuto nei casi di Jet-lag.